Tra intelligenza artificiale e intelligenza umana
Con la nota la Santa Sede, partecipe delle sfide tecnologiche del nostro tempo, affronta le questioni antropologiche ed etiche sollevate dall’IA, il cui scopo è quello di imitare l’intelligenza umana che l’ha progettata. La nota chiarisce e distingue tra intelligenza artificiale ed intelligenza umana, precisando come “…per quanto attiene all’essere umano, l’intelligenza è una facoltà relativa alla persona nella sua integralità, mentre nel contesto dell’IA, è intesa in senso funzionale, spesso presupponendo che le attività caratteristiche della mente umana possano essere scomposte in passaggi digitalizzati, in modo che anche le macchine possano replicarli…”. Dalla nota emerge come quella artificiale possa certamente essere un importante ausilio alle molteplici attività umane, ma che può evolversi solo grazie alle esperienze umane corporee, fatte da stimoli sensoriali, risposte emotive, interazioni sociali, cioè dagli elementi che modellano e formano il singolo individuo nella sua storia personale.
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