Dal nostro Editoriale:
A quale legge attenersi?
Le leggi dell’uomo spesso ci deludono. Pronti ad invocarle a nostra tutela, le soffriamo a parti invertite. Eppure l’Apostolo delle Genti, che più di ogni altro ha viaggiato e scritto rivolgendosi a persone soggette ad ordinamenti giuridici diversi, ci ha offerto un modo, mirabile ed universale, di intendere la legge.
Quella di Paolo è una raccomandazione sempre attuale e valida ovunque, in ogni luogo, che parte dalla premessa, per tutti, di essere vocati alla libertà (Gal 5, 13). D’altra parte, affinché questa libertà non venga confusa e mortificata da sciocche egoistiche pretese, va utilizzata e valorizzata attraverso il mutuo e reciproco servizio, degli uni verso gli altri. Per questo Paolo ammonisce come tutta la legge “… trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo
tuo come te stesso…”, poi invitando a lasciarsi guidare dallo Spirito, unico modo per essere sempre sopra la legge. Perché – precisa l’Apostolo – i frutti dello Spirito sono amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà fedeltà, mitezza, dominio di sé e… contro queste cose non c’è legge…” (Gal 5, 22-23).
Non può esserci una legge che possa mettere in discussione e pregiudicare i frutti dello Spirito, emanazione del primario e superiore precetto d’amore, regola d’oro. E l’amore stesso, è il pieno compimento della legge (Rm 13, 10). Nessun pregiudizio può mai derivare dall’attenersi vicendevolmente alla legge d’amore, facendone ragione di vita.
Interrogarsi su quali siano i precetti, le regole, su cui moduliamo le nostre scelte quotidiane, richiede accurata ed attenta introspezione. Ancora meno semplice è tradurre la legge d’amore in azioni ed opere. Ed ancora più complicato è il compito di chi, legislatore, deve trasferirne il precetto elaborando norme e regolamenti che indirizzino e condizionino le comunità.
Non conosciamo ricette miracolose o rimedi universalmente validi. Forse non ne esistono o trascendono le umane possibilità. Di certo, va riservato il gravoso compito a chi senta la vocazione politica, cui le scelte legislative competono. Una, però, ci sovviene, una sola: quella suggerita dall’Apostolo di lasciarsi guidare dallo Spirito.
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