«Il Signore sa che venendo a noi con la sua Parola rischia. La sua Parola penetra fin nelle giunture delle nostre ossa, è tagliente, è viva, efficace. Non si accontenta di ascolti soporosi o superficiali. Chiede una apertura nuova e totale che si chiama conversione […]
A noi viene chiesta disponibilità, ascolto vero, coinvolgimento certo, soprattutto quando questa Parola ci sembra dura, inquietante, sconvolgente, imprevedibile, capace di stanarci dalle nostre sicurezze, di strapparci dalla casa sicura e comoda per rimetterci nelle condizioni del viandante e dello stanco pellegrino che ha solo l’ombra di un ginepro per proteggersi dal caldo infuocato e aggressivo dei ciarlatani che nell’immediato sono più suadenti e appaganti».
(Domenico U. D’Ambrosio, Omelia di Inizio ministero episcopale nella Diocesi di Lecce, 4 Luglio 2009)